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CINQUE VIE D’ACCESSO….per l’Abbazia di San Michele della Chiusa

CINQUE VIE D’ACCESSO….per l’Abbazia di San Michele della Chiusa


Cinque vie di accesso alla Abbazia di San Michele, rappresentano un esempio concreto di fruizione del territorio nel rispetto dell’ambiente e della sacralità del luogo.
La Regione Piemonte ha creduto nell’azione combinata dei comuni di Sant’Ambrogio e Chiusa San Michele ed ha recentemente finanziato il progetto di via ferrata alla Sacra, sottolineandone l’importanza nel rilancio turistico della Bassa Valle di Susa.
Tutte le vie, a piedi, a cavallo o in arrampicata che portano all’Abbazia, consentiranno ai turisti che le vorranno provare, di conoscere angoli paesaggistici della valle particolarmente suggestivi e ricchi di fascino. Si tratta di percorsi semplici, adatti a tutti quelli che si vorranno cimentare.
Consiglio inoltre di farsi accompagnare da una guida alpina: grazie a questi professionisti della montagna il percorso potrà svolgersi in piena sicurezza e si potranno cogliere al meglio tutte le bellezze e le peculiarità dei luoghi.
Roberto Vaglio
Assessore alla Montagna della Regione Piemonte

CINQUE VIE D’ACCESSO….per l’Abbazia di San Michele della Chiusa

UN PO’ DI STORIA

Il luogo dove sorge il comune di Chiusa San Michele è famoso nella storia d’Italia e viene ricordato come Clusa Longobardorum. Dell’antico insediamento gli storico danno notizia in rapporto alla guerra tra Franchi e Longobardi (773-774) quando Carlo Magno riuscì a raggirare le Chiuse dei Longobardi allo sbocco della Val Susa, dilagando sulla piana di Torino. Presso il centro storico del paese si scorgono ancora i resti del muraglione detto Mura dei Longobardi, che in origine fu un ampio e possente sbarramento del confine longobardo. Il comune di Chiusa iam Civitas, come riportava un’antica scritta, si appoggia alle pendici del Pirchiriano prima della stretta tra le “Rocce dell’ora e la collina della Mura”, propagine del Monte Capraio, fra cui scorre la Dora Riparia.